Riportiamo l’articolo di cronaca pubblicato il 29 gennaio da “Il Dolomiti”, dal titolo “In val di Sole la gente ha paura, non vi sono più spazi di libertà per le persone. La Provincia faccia qualcosa e siamo pronti a denunciare Ispra”.
Il presidente del Comitato per Andrea Papi, Pierantonio Cristoforetti analizza quanto accaduto ieri dopo l’incontro tra un orso e due giovani e riporta altri fatti che sono successi negli ultimi giorni: ”Il Comitato Insieme per Andrea Papi chiede perciò, di nuovo e con forza, alla Provincia di realizzare sul territorio della Valle di Sole, Val di Non, Val Rendena e Valli Giudicarie tutte le iniziative e le attività utili a gestire in modo corretto ma specialmente efficace la situazione”
MALE’. Ieri l’incontro tra un orso (si tratterebbe di M90) e una coppia di giovani che passeggiavano sopra Mezzana ma gli incontri con dei plantigradi, da una decina di giorni a questa parte, sarebbero stati ben di più. Lo spiega il presidente del comitato Insieme per Andrea Papi, Pierantonio Cristoforetti che cita una serie di eventi che avrebbero messo in allarme la popolazione già da qualche tempo.
”Citiamo solo i casi più preoccupanti – dichiara -. Martedì 16 gennaio in località Roncio di Mezzana si è verificato un avvistamento con incontro ravvicinato fra un contadino e un grosso esemplare d’orso che non sembrava per nulla spaventato. Poi ci sono stati avvistamenti giornalieri nelle campagne a valle dell’abitato di Cavizzana con testimonianze dirette sia dei contadini ora impegnati nella potatura delle piante, sia direttamente da alcuni membri del Comitato. Segnalazioni pervenuteci il 22, 23 e 24 gennaio. Poi avvistamento di un orso nelle campagne a valle delle case Gescal di Caldes sempre nella settimana dal 22 al 26 di gennaio. Ancora un avvistamento di un orso sopra l’abitato di Montes e adiacente alle case nella notte del 22 gennaio”.
Ma non è tutto, Cristoforetti prosegue la sua lista citando anche un caso riportato da il Dolomiti: ”Rilievo di impronte d’orso negli abitati di Montes e Bolentina nei pressi dei bidoni dell’umido ribaltati e sparsi sul terreno. Vi è stato anche un intervento del Sindaco di Malè con segnalazione ai servizi e richiesta alla Comunità di Valle per l’installazione dei bidoni anti-orso”. Tutti eventi che hanno come ‘fil rouge‘ il fatto che la Provincia come ormai sta accadendo da anni, non sta agendo in nessun modo. Addirittura nonostante le promesse non sono stati ancora nemmeno cambiati tutti i bidoni della spazzatura di fatto ricreando le condizioni per attirare gli orsi vicino ai centri abitati e renderli confidenti con l’arrivo, poi, della primavera.
E d’altronde sull’altro ”fronte” quello della gestione dei lupi non si sta facendo parimenti nulla: in Val di Fassa sono stati diverse le situazioni che hanno portato almeno un esemplare ad essere confidente con gli esseri umani ed infatti è stato anche ripreso mentre seguiva una mamma con passeggino vicino alle piste da sci, senza alcuna paura della presenza delle persone. E anche in questo caso sono i territori a doversi muovere direttamente per chiedere alla Provincia di fare qualcosa, almeno per convocare degli incontri formativi con la popolazione che di fatto anche lì non ricordano più da quando governa la Lega e Fugatti.
”Tutti questi avvenimenti hanno creato un comprensibile stato d’ansia, di paura e di preoccupazione nella popolazione – prosegue Cristoforetti – con continue richieste e sollecitazioni pervenute a me personalmente e ad alcuni membri del Comitato perché si attivino nell’allertare sia le istituzioni che i servizi competenti al fine di intervenire urgentemente per far fronte ad una situazione che oramai è di una criticità avanzata. Il Comitato Insieme per Andrea Papi chiede perciò, di nuovo e con forza, alla Provincia di realizzare sul territorio della Valle di Sole, Val di Non, Val Rendena e Valli Giudicarie tutte le iniziative e le attività utili a gestire in modo corretto ma specialmente efficace la situazione al fine di scongiurare ulteriori avvicinamenti di plantigradi a persone ed abitazioni al fine di garantire che le persone possano svolgere le normali attività legate alla vita di montagna, escursioni comprese, senza che la loro incolumità sia messa a rischio. Sostanzialmente non vi sono più spazi di libertà per le persone”.
”In presenza di una situazione tanto grave – conclude i presidente del Comitato – si ritiene necessaria una richiesta formale di intervento al Questore che nella nostra Provincia esercita le funzioni di pubblica sicurezza. Altresì sarà da valutare una denuncia nei confronti di Ispra che fino ad oggi ha negato o procrastinato sine die azioni di intervento capaci di tenere al sicuro la vita delle persone che abitano in montagna. E’ necessario ripristinare al più presto delle azioni democratiche a favore della sicurezza degli abitanti e dei loro beni per evitare ulteriori tragedie umane oltre a quelle già avvenute. In passato il Presidente della Provincia ha avuto il coraggio di adottare un’ordinanza contingibile e urgente di abbattimento dell’animale pericoloso, oggi sentiamo parlare di chiedere pareri ad Ispra (anche se non vincolanti) prima di agire, quindi tempi insostenibili e inconciliabili con la richiesta di sicurezza che giustamente la gente rivendica”.