“L’orso fa l’orso”……è una frase che mi rimbomba nella testa da due giorni, una frase ripetuta quasi con ossessione sia sugli articoli di giornale da saccenti esperti etologi, zoologi, antropologi per non parlare dei politici, sia sulle televisioni pubbliche e private.
E’ iniziata con questo proclama l’intervista del TG 1 delle 20.00 di sabato 22 aprile alla parlamentare
Brambilla accolta con onori e prosopopea dalle telecamere di RAI 1 presso il Casteller, località predisposta al ricovero momentaneo dell’orsa JJ4 responsabile della morte di Andrea Papi. Intervista proseguita con toni di compassione e preoccupazione per la povera orsa e per i suoi piccoli abbandonati ad un triste destino senza la loro mamma. Non una parola di pietà per il povero Andrea né un accenno di compassione o solidarietà per la famiglia Papi.
“L’orso fa l’orso”…… proclama ripreso nella trasmissione della Palombelli su rete quattro alle 20.30 di
sabato 22 aprile 2023 alla presenza dei “soliti preziosi e prezzolati ospiti” che tra un risolino e l’altro hanno solidarizzato con la povera orsa in attesa del colpo finale del “principe del giornalismo italiano” il signor Feltri che non solo solidarizza con l’orsa ma fa il tifo per la stessa al grido di “…..trentini deficienti che prima importano l’orso e poi si incazzano con gli orsi perché fanno gli orsi”.
Anche in questo caso nessun accenno di pietas per Andrea o di conforto e sostegno alla famiglia Papi. “L’orso fa l’orso” ripetuto come se tale concetto fosse la normalità ed il comportamento corretto dell’animale nei confronti del povero ragazzo reo di avere disturbato l’ orsa nel suo ruolo di mamma e nel
“suo ambiente naturale” dimenticando del tutto che quell’ambiente naturale ha una proprietà giuridicamente riconosciuta e comunque un ruolo di millenario uso e mantenimento da parte dell’uomo delle terre alte. Ed allora la domanda viene spontanea: il politico fa il politico?…. il giornalista fa il giornalista?….. l’uomo fa l’uomo?
I dubbi sorgono altrettanto spontanei : se la politica avesse prima concepito e poi gestito in maniera più
trasparente il progetto “Life Ursus” forse non saremmo arrivati a questi tragici eventi. Aggravante di tutto ciò è che i politici in questi giorni sembra “cavalchino” la tragica vicenda più pensando alle prossime elezioni provinciali che alla concreta e rassicurante soluzione delle problematiche sollevate dalla coesistenza dei grandi predatori in zone ad alta densità antropica.
Anche i media si sono avventati sulla notizia più per fare audience con la continua “spettacolarizzazione degli eventi, anche dei più tragici” senza entrare nel merito delle questioni ed alimentando il contrasto “con l’orso o contro l’orso” che non ha ragione d’essere se non per eccitare la fantasia di qualche fanatico. Non ho rilevato nei media nessun elemento di contestualizzazione di quanto accaduto all’interno di una tradizione millenaria di vita in montagna e di rispetto di chi quotidianamente la vive.
Sembra quasi che si annidi il retro pensiero che Andrea “se l’è cercata…..poteva andare a correre in altri
posti”, dimenticando e/o non rilevando che Andrea “era a casa sua” oltre che per tradizione ed uso millenario di quel territorio anche per “diritto di proprietà collettiva”. Particolarità che mai è stata sollevata dagli organi di informazione.
Fra i tanti servizi mandati in onda e le tante interviste pubblicate di rado mi è capitato di sentire o leggere interventi della gente di montagna e, purtroppo, gli spazi dedicati ai “montanari o alle loro forme associative (Asuc, Consortele, Regole etc.)” sono sempre più oggetto di scherno e scarsa considerazione di chi vive e cura l’ambiente alpino quotidianamente……..anche per chi poi viene a godere di questo ambiente e pretende che sia bello, pulito, incontaminato e sicuro. Mi viene quindi spontaneo considerare, purtroppo, che gli unici che “hanno fatto la loro parte” sono proprio l’orso ed il montanaro, non sicuramente le altre categorie. “L’uomo fa l’uomo”…..argomento che avrebbe bisogno di spazi e tempi talmente ampi per essere compiutamente discusso ed argomentato che mi sembra pretestuoso affrontarlo in poche righe. Posso solo pensare e considerare amaramente che molto spesso la natura umana è fallace ed in tempi bui e tristi quali quelli che stiamo vivendo forse si è dimenticata proprio l’essenza di essere uomini. Il Comitato popolare “Insieme per Andrea” che mi onoro di presiedere oltre allo scopo di sostenere moralmente ed economicamente la famiglia Papi ha l’ulteriore ed importante scopo di proporre tutte le iniziative per una radicale revisione del progetto “Life Ursus” al fine di garantire la sicurezza della popolazione e la tutela delle tradizioni e stili di vita delle genti di montagna. Forse è anche giunta l’ora di riflettere sul modello di sviluppo del nostro Trentino ripristinando in concreto diritti di uso del territorio che hanno origini millenarie e che sono caratteristica fondamentale della nostra identità, mirando ad uno sviluppo che non potendo prescindere dalle tradizioni silvo pastorali di uso e mantenimento del territorio aiutino gli abitanti delle terre alte a coesistere e prosperare con le nuove attività agrituristiche, turistiche, artigianali e commerciali.
Malè 24 aprile 2023
Ing. Pierantonio Cristoforetti – Presidente Comitato “Insieme per Andrea Papi”