Rabbi, 17.02.2024
Chiedo verità d’informazione sulla presenza dei grandi carnivori in Trentino e pietas per Andrea.
Sono una lettrice assidua di Avvenire che normalmente apprezzo, in questo ultimo periodo però ho incontrato un articolo e una lettera che ho trovato offensivi e superficiali; il primo, nell’inserto “economia civile” il pezzo dal titolo “con gli animali ripensiamo una convivenza possibile” sul quale non mi dilungo per il contenuto ideologico e lontano dalla realtà. La lettera di Ferdinando Camon pubblicata nella rubrica “a voi la parola” merita una replica per le offese che contiene nei confronti dei Trentini appellati come assassini.
Il Trentino è una terra di gente onesta e laboriosa con una grande tradizione di volontariato e di aiuto a chi si trova nel bisogno , qui non ci sono Assassini come afferma il signor Camon ma gente che vive con grande preoccupazione la presenza di lupi ed orsi fuori controllo di cui egli certo non ha contezza ! Qui, fra poche settimane ricorderemo il doloroso anniversario della morte del caro Andrea Papi, morto sulle montagne di casa sua sbranato vivo da un orso , il nostro essere Cristiani dovrebbe almeno ispirare rispetto se la pietà risulta un sentimento sconosciuto.
Il signor Camon la montagna la ricorda nel periodo nel quale ha fatto il servizio militare, credo un tempo lontano, nel quale tutti noi, che in montagna ci abitiamo con le nostre Famiglie (e non vi abbiamo trascorso solo il breve periodo della leva) non nutrivamo alcuna paura e potevamo vivere in libertà e senza pericolo per la nostra incolumità e quella dei nostri cari. Oggi , all’esito disastroso del progetto Life Ursus avviato dal Parco Adamello Brenta nel 1992 siamo diventati prigionieri a casa nostra . Le persone non frequentano più il loro bosco ( proprietà private delle Comunità locali in quanto “Beni Collettivi”) non esercitano i diritti d’uso civico : legnatico, libero uso dei pascoli, libertà per i bambini di vivere in autonomia i loro spazi di natura, ora, i genitori hanno paura a mandarli da soli alla fermata dell’autobus per andare a scuola perché lupi e orsi vengono avvistati in prossimità
delle abitazioni. Inviterei quindi il signor Camon a venire qui con il suo piano di soluzione del problema e non a filosofeggiare su esportazioni di orsi che al momento nessuno vuole perché non si tratta di un argomento da salotto ma di una faccenda molto seria.
Riprendendo poi la sua lettera , fa trasecolare l’affermazione che: “ il Creato sarebbe migliore senza l’uomo, l’uomo è dannoso “. Le nostre comunità hanno sempre rispettato gli animali, siamo tutti figli o nipoti di contadini e il fatto di scegliere una vita in montagna (non certo comoda e agevole come quella di Città) denota la nostra vicinanza e il nostro vero rispetto per la natura, al tempo stesso, riteniamo che la vita della persona sia un bene inestimabile che va difesa in ogni modo . Proprio oggi, la prima domenica di quaresima ho colto una bella affermazione del Cardinale Zuppi “la vita ha un valore che non può mai essere calcolato“ , noi dell’uomo e della vita abbiamo la stessa visione.
Credo che forse l’informazione a servizio del bene delle persone, dovrebbe avere il compito di capire quali sono i veri obiettivi di questi progetti carichi di finanziamenti da parte della Comunità Europea . La gente comune chiede sanità, istruzione, sicurezza, lavoro, cura delle persone ammalate e anziane, per questi, che ritengo essere servizi essenziali da sostenere con la fiscalità generale le risorse non sono sufficienti , poi si trovano risorse ( che sono sempre quelle dei cittadini che pagano le tasse) per sostenere progetti come Life Ursus e Life Wolfalps EU che si sono rivelati per le popolazioni che questi progetti subiscono del tutto nefasti .
L’agricoltura di montagna , che sappiamo essere un’attività economica di resistenza e allo stesso tempo indispensabile per mantenere ospitali le nostre montagna anche per le persone che qui vengono per trovare ristoro dalla vita caotica della Città, subiscono danni incalcolabili con la predazione di pecore, capre, asini mucche, distruzione di arnie ed ogni sorta di animale domestico , le razze autoctone alle quali si dovrebbe prestare particolare attenzione, rischiano l’estinzione a causa della
crescente azione predatoria di lupo e orso.
C’è da chiedersi davvero in quale società stiamo vivendo e quale sia la scala dei valori oggi, il Presidente della nostra Provincia autonoma di Trento vive sotto scorta per il solo fatto di fare il proprio dovere cercando di mettere in atto azioni capaci di tutelare l’incolumità delle persone al fine di prevenire altre tragedie di vite umane, per garantirsi la possibilità di vivere in montagna i nostri nonni l’orso l’hanno da sempre abbattuto, si tratta di un animale che in natura non ha rivali, l’orso non è né lento né meditabondo come dice il signor Camon, rientra nella famiglia dei grandi carnivori con una corporatura possente , velocità nei movimenti , una forza incredibile e unghie che da sole costituiscono un’arma potente , non si tratta di un peluche!
Noi, abitanti della montagna chiediamo rispetto e rivendichiamo il diritto di poter vivere sulle nostre terre alte in libertà e sicurezza. La nostra gente non ha chiesto la reintroduzione di orsi e lupi la cui presenza poterà allo spopolamento della montagna, forse però il vero obiettivo dei progetti Life Ursus e Life Wolfalps EU è proprio questo! Illuminante a tal proposito l’articolo di Avvenire a pag 19 sempre del 16/2 “indigeni sfrattati dalla foresta venduta” che offre una lettura interessante sulla “mercificazione della natura “.
Franca Penasa – componente del Comitato Insieme per Andrea Papi .